Associazione
Centro Yoga Anahata
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Avvertenze generali (vali per ogni tipo di olio): spesso, vengono usati solventi per avere una maggiore resa nella spremitura. Queste sostanze, spesso tossiche, rimangono in parte negli oli. Inoltre, per lo stesso motivo, a volte la spremitura avviene a caldo. Questa pratica varia la delicata composizione degli oli. Pertanto acquistare solo oli spremuti a freddo senza additivi e solventi. Il prezzo elevato non è sinonimo di qualità, comunque, in mancanza di altre informazioni specifiche, diffidate sempre dei prezzi sospettosamente bassi! Anche il luogo di produzione è importante: se possibile acquistare olii derivati da frutti o semi prodotti in Italia: nonostante tutto, le nostre leggi relative alla produzione e trattamento dei cibi, sono più rigide e attente che in altri paesi sia della Comunità che extracomunitari; inoltre, per affinità tra ambiente di produzione e di utilizzo, è sempre bene acquistare prodotti locali. |
Olio di soia e di mais: oltre quanto scritto sopra,
spesso purtroppo la soia e il mais sono di origine transgenica
(vedi il paragrafo sugli OGM)
Olio di oliva: per legge, solo l'olio extravergine di
oliva è ottenuto esclusivamente da olive, spremuto a freddo,
senza uso di solventi o aggiunta di altri tipi di oli vegetali.
La sua acidità massima è del 1% (spesso anche più bassa)
Fritture: la frittura dovrebbe essere una tecnica di cottura
abbastanza marginale in una cucina naturale. Se proprio ve ne
viene la voglia, usate solo olio extravergine di oliva fresco
(non dovrebbe mai essere riusato).
Per quanto le vostre finanze lo permettano, acquistate solo oli
biologici, o di cui siete certi della qualità.
Olio extravergine di oliva. Da un punto di vista
simbolico l'olivo nella tradizione classica ha sempre
rappresentato un simbolo di pace, purificazione, vittoria sul
male.
E dal punto di vista alimentare, quest'olio ha delle qualità
particolari. La legge italiana in materia è piuttosto complessa,
ed il solo olio degno di questo nome è l'extravergine di oliva
(vedi riquadro iniziale).
La composizione chimica é particolarmente equilibrata (18% di
grassi saturi, 6/9 % di grassi polinsaturi - la stessa del latte
materno - e il 60-80 di acido oleico, un grasso monoinsaturo
particolarmente resistente alle aggressione alle caratteristiche
dell'olio portare dalla luce, dal calore e dall'ossigeno), e
possiede ottime caratteristiche organolettiche (sapore, odore,
colore, acidità).
Conitene inoltre vitamina A, E (potente antiossidante), e l'uso
regolare come unico condimento (possibilmente a crudo), è utile
come coadiuvante di molte terapie, come gastriti, calcoli
epatici e biliari, stitichezza.
Olio di soia, di mais, di girasole, di vinacciolo, di
arachidi, ecc. Gli oli che si ottengono da semi,
richiedono a differenza dell'oliva, di essere pesantemente
lavorati, perché non hanno una "cellula oleifera", in cui è
contenuta una minuscola goccia di grasso. Perciò la quantità di
olio che si ottiene per sola spremitura a freddo non è
sufficiente per essere interessante da un punto di vista
commerciale. Vengono spesso usati dei solventi, che seppure
evaporano lasciano tracce nell'olio. L'acidità degli oli di semi
è superiore a quella di olive, pertanto vengono trattati con
sostanze chimiche per abbatterla, quindi decolorati e deodorati.
La situazione migliora sensibilmente per gli oli di semi
biologici, a fronte di un prezzo decisamente più elevato.
Consigliamo comunque di fare un uso limitato degli oli di semi,
ed esclusivamente a crudo, perché a differenza di quanto viene
pubblicizzato, ad alte temperature si forma una percentuale
rilevante di sostante irritanti, tossiche o addirittura
cancerogene. L'olio, se lasciato in un luogo fresco e buio si
conserva per un anno.
Olio di palma, di cocco. Questi oli, di cui non si hanno
prove certe della non-tossicità, (da alcuni studi parrebbero
addirittura cancerogeni), non sono commercializzati
direttamente, ma possono essere inseriti in varie preparazioni
industriali, come le margarine e molti cibi confezionati.
Attenzione quindi a leggere con cura le etichette. In questi,
come in altri casi dubbi, consigliamo di essere prudenti e non
acquistare cibi potenzialmente pericolosi per la salute.
Recentemente c'è stata una pesantissima campagna contro l'olio
di palma, per cui su molti cibi di preparazione industriale
compare la scritta "non contiene olio di palma" come se questo
unico elemento potesse essere testimone di genuinità. Secondo
noi è necessario mantenere una valutazione oggettiva delle
caratteristiche degli oli, e non lasciarsi trasportare da
considerazioni totalmente emotive o pilotate da interessi
commerciali. Certamente una cultura indiscriminata di palme da
olio ha creato non pochi problemi ecologici, e la repentina
riduzione di richiesta avrà ancora più impoverito le zone, già
di per sé poco sviluppate, dove veniva coltivato.
Olio di noci. Questo olio, poco conosciuto, era prodotto
dai contadini del Piemonte (e penso in tutta la Valle Padana).
Infatti, fino a cinquant'anni fa, nelle nostre vallate i
condimenti principali erano burro e strutto; l'olio di oliva era
quasi del tutto sconosciuto.
L'olio di noci era ottenuto artigianalmente per spremimento dei
gherigli di noci in un torchietto e successiva filtratura, senza
ulteriori lavorazioni.
L'olio così ottenuto aveva un ottimo profumo, usato per condire
le insalate. Purtroppo i grassi di cui è composto sono molto
sensibili alla luce ed al calore, e facilmente irrancidiscono.
Olii vari per frittura. Varie
miscele di valori nutrizionali così modeste che non meritano
ulteriori considerazioni.
Burro Il
burro è costituito dal 84% di grasso (di cui il 70% grassi
saturi). E' molto calorico: 750 cal. per 100 grammi; inoltre è
ricco di colesterolo: 250 mg per 100 grammi di prodotto. Quanto
considerazioni dovrebbero indurre ad usarlo in dosi limitate.
Andrebbe usato crudo, in quanto già a 200° sviluppa delle
sostanze tossiche. I malati, e specialmente chi soffre di
obesità, insufficienza epatica, ipertensione, malattie
cardiovascolari, arteriosclerosi, ipercolesteremia.
Come esposto nel paragrafo sul latte, nella civiltà tradizionale
indiana il ghi (burro chiarificato), veniva usato per friggere.
Valgono alcune considerazioni: insieme ai derivati del latte,
era forse l'unico grasso presente sulla tavola indiana; inoltre
non conoscevano l'olivo; ed inoltre, facendo una vita all'aria
aperta, lavorando la terra e nutrendosi appena a sufficienza,
non avevano certo il problema di smaltire grassi in eccesso. Ben
diversa è la nostra situazione. Il burro, senza essere
demonizzato, dovrebbe comunque essere usato con molta
parsimonia.
Margarina. La
margarina è costituita da una miscela di grassi sia animali che
vegetali (tranne burro e grasso di maiale), quindi anche grasso
di bue, foca, balena, montone; o se esclusivamente vegetale, può
contenere olio di cocco e di palma sulla cui non-tossicità
continuano a sussistere dubbi. Inoltre, i grassi che la
compongono sono liquidi e per renderli solidi si è studiato un
processo industriale di idrogenazione dei grassi, i quali
solidificano ma si trovano in uno stato non presente in natura,
detto transaturo, di cui non è stata ancora esclusa la nocività.
Inoltre normalmente sono aggiunti degli additivi (emulsionanti e
conservanti). Oggi si trovano anche delle margarine biologiche;
per quanto gli ingredienti siano più curati, il processo è
sempre quello di idrogenazione. Pertanto non c'è nalcun motivo
etico o salutistico che consiglino di usare questo condimento.
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